C'è una ragione, stavo per dire una necessità, per la bestialità. Non parlo del fatto banale di una donna, ammesso che la possiamo chiamar tale, che indulge nel sesso con un animale, tipicamente un cane, magari dall'immaginario nome di Fido. Solo un debole di mente o un pornografo o un segaiolo se non addirittura un individuo che sia tutto ciò in uno potrebbe credere nell'abiezione: ovvero che una donna desideri la copula con "fido". È semmai vero il contrario: la donna ama la copula con l'infido non sapendo se l'ama o non l'ama. Che sia questo il vero senso erotico della copula per la donna si dimostra punto dal fatto che persino un cane se la può scopare, al limite. E se ben guardiamo il pene di un cane non è infrequentemente più corto di quello di un uomo. E allora la necessità della bestialità non è morale o perversa bensì erotica o il suo contrario. Mentre l'uomo che guarda la donna unita al cane crede di vederne la umiliazione più somma per cui cagna non è più un insulto ma una descrizione, la donna sa che sta ritorcendo contro l'uomo il suo segreto più recondito: proprio perché persino un cane mi può scopare allora forse potrai farlo persino tu visto che il mio eros è totalmente altrove. È per questo che le donne fanno e possono fare le puttane.
Ma non è meglio se pensi solo alla fica, ritardato di merda?
(Il tubone)